Nontiscordardime di Simona Friio
Titolo: Nontiscordardime
Autore: Simona Friio
Editore: Aiep editore
Genere: Narrativa femminile –
romantico - contemporaneo
Data di pubblicazione: 7/10/2015
Prezzo: 14.00
Pagine: 250
ISBN: 978-88-6086-122-1
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Trama
Lara
Malloi è ormai sicura di avere la propria vita sotto controllo. Ha un lavoro
che ama. Un’amica sincera. Ed è ancora molto giovane. Pensa di aver fatto i
conti con il passato ma in fondo sa che non è così. Tuttavia solo Penny lo sa;
lei che ha asciugato le sue lacrime…
Lara ha
perso suo fratello Tommaso. Penny un amico. Ma Lara ha perso qualcosa di più.
Senza rendersene conto ha disintegrato la propria vita.
È stato
più semplice trovare qualcuno a cui dare la colpa piuttosto che accettare
l’incidente del fratello. E lasciare Daniele si è rivelata la soluzione più
comoda quel giorno in riva al lago. Urlargli in faccia la propria rabbia è
stato liberatorio.
A sedici
anni è così che funzionano i rapporti. Si ama e si odia con la stessa
intensità. Denny si è macchiato di un grave atto ai suoi occhi. Ha esitato. Ha
perso del tempo prezioso... Da quel giorno ognuno ha intrapreso una strada. Ma
di fronte all’ennesimo rifiuto di Lara, nel cercare di comprendere e perdonare,
Penny è costretta a svelarle la verità. Otto anni dopo.
Oggi
Lara ha un negozio di fiori. Penny gestisce un centro Benessere. Denny è
diventato un vigile del fuoco. Finché l’occasione si presenta. Ripartire è
inevitabile. Lara è sconvolta. Sa bene da dove ricominciare. Sa di avere
qualcosa per cui farsi perdonare...
Il vaso
è rotto ma i cocci ci sono ancora. Rimetti insieme il vaso e anche la tua vita
avrà di nuovo un senso. È ciò che Penny le suggerisce. Perché tutti hanno in
dono una seconda occasione. Perfino sua madre alla quale imparerà a voler bene.
Biografia
Simona Friio è sposata, vive in
provincia di Milano e ha un pastore tedesco di nome Brendy per cui
stravede. Si è diplomata in Designer della moda ed è
appassionata di scrittura, arte e storia.
Amava disegnare ancora prima di cominciare a scrivere,
per cui già da piccola non si separava mai da pennarelli, cere, matite e fogli
immacolati.
La svolta per la scrittura però arriva
con uno splendido regalo, una macchina da scrivere Olivetti rossa Ferrari
che le ha consentito di dare voce alle storie che voleva raccontare, nonché di
alleviare il callo dello scrittore che già aveva a soli sei anni.
Nel 2011 ha autopubblicato il
suo primo romanzo storico: “La ragazza
che mise il diavolo nella bottiglia” e recentemente è uscita
un'antologia a scopo benefico dal titolo “Parole tra sogni e ricordi” che
contiene il suo racconto “La scia di
fiori”.
Legge con costanza romanzi sia di genere
storico sia contemporaneo e predilige autrici classiche come la Austen, le
sorelle Brontë e la Gaskell.
Le piace mettersi continuamente alla prova
cimentandosi nel decoupage, nel ricamo, nel restauro di vecchi mobili. È appassionata
di cake design.
Nontiscordardime
è il romanzo con il quale ha vinto la prima edizione del concorso letterario
indetto da Aiep editore nel 2014.
Estratto
Il mio negozio di fiori si
affaccia a est e la luce del mattino è la prima cosa che lo sfiora. Dispongo
sempre i fiori più robusti in prima fila perché hanno bisogno del calore del
sole e perché attirano gli sguardi dei passanti.
Inspiro a pieni polmoni il
profumo delle rose e dei lilium e sorrido, guardandomi intorno. C’è voluto
parecchio olio di gomito per tirarlo a lucido dopo la ristrutturazione ma n’è
valsa la pena. Nel mio Nontiscordardime
non è rimasto nulla degli anni ’50.
Ho ritinteggiato le pareti,
rifatto l’impianto idraulico e messo a norma l’impianto elettrico, aggiungendo
un tocco di modernità grazie a internet.
Ogni mattina controllo lo
scadenziario, rivedo gli ordini, riempio di acqua fresca i vasi, decido per
nuove composizioni. Ricontrollo la posta, che accumulo durante il giorno, per
evitare che qualcosa mi sfugga.
E sorrido soddisfatta.
La gerbera è sempre perfetta.
Rossa, rosa, gialla. Le suddivido per colore affinché ravvivino il negozio e
colpiscano l’occhio un po’ distratto dei clienti indecisi.
E le rose, le mie preferite. Ne
tengo di diverse qualità. Le Tea, classiche per forma e colore. La Baccarà, di
un intenso rosso porpora. Le Carol, più delicate. Le Verace, dalla foglia lunga
e verdastra. Infine, ma non per questo meno importante, il nontiscordardime.
Troneggia in un grande vaso di ceramica all’ingresso del negozio. Il suo inebriante
azzurro tendente al rosa strappa sempre un sorriso ai passanti.
Forse ho fatto uno sbaglio a dare
questo nome al negozio, ma una parte di me non vuole dimenticare, non accetta
di farlo.
Chiudo gli occhi e ripercorro il
passato con la mente. A volte sorrido, altre volte mi intristisco. È sempre
difficile aprire quella porta. È sempre doloroso guardarsi indietro.
I cespugli del nontiscordardime
circondavano la mia casa, si infittivano e coprivano un intero quartiere.
Testimoni del mio amore, della mia nascita e della mia morte.
Era l’estate del 1994…
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