lunedì 2 maggio 2016

La moglie perfetta di Roberto Costantini - Le recensioni della rosa

Roberto Costantini nasce a Tripoli (Libia) nel 1952, ingegnere, consulente aziendale, ha lavorato dodici anni per società italiane e internazionali nel campo impiantistico e ha conseguito il Master in Management Science a Stanford (California). È oggi dirigente della Luiss Guido Carli di Roma dove insegna anche al Master in Business Administration. 
Tu sei il male (Marsilio 2011), il primo volume di una trilogia (Alle radici del male, 2012; Il male non dimentica, 2014) con protagonista Michele Balistreri, è il suo romanzo d'esordio, un thriller che prima ancora della pubblicazione è diventato un caso editoriale internazionale, già opzionato per il cinema e in corso di traduzione nei maggiori paesi europei.
In precedenza aveva pubblicato con Franco Angeli saggi destinati ai professionisti e alle università: Gestire le riunioni con Maurizio Castagna nel 1996 eNegoziazione. Come trasformare le tecniche negoziali in abilità istintive con Raffaele Carso nel 1998.
Nel 2016 pubblica con Marsilio La moglie perfetta.

Dati:
Titolo: La moglie perfetta
Autore: Roberto Costantini
Editore: Marsilio
Uscita: 14 Gennaio 2016


TRAMA
Nel maggio del 2001, a Roma, due coppie, il professore italoamericano Victor Bonocore e la moglie Nicole Steele, il pubblico ministero Bianca Benigni e il marito Nanni. Due matrimoni come tanti, a volte felici, a volte meno. Tra loro una ventenne pericolosa, Scarlett, sorella di Nicole. Intorno, la terra di mezzo del Sordomuto e del Puncicone, gli appalti pubblici, il gioco d’azzardo, l’usura, e la morte atroce di una ragazza, Donatella. Sembra essere l’ennesimo atto di violenza patito da una donna per mano di un uomo violento, l’assassino viene scoperto e giustizia è fatta. O forse no? Quando viene ucciso Victor Bonocore, Michele Balistreri dirige la terza sezione della squadra Mobile e indaga insieme al pm Bianca Benigni. La miscela è esplosiva, le modalità di conduzione dell’indagine contro le sorelle Steele sono fuori dai confini della legge e l’esito è disastroso. L’arresto di Scarlett e Nicole incrina le relazioni tra Italia e Stati Uniti. Tutto finisce male. Nel 2011 una rivelazione inattesa spinge Balistreri a riaprire quel caso rimasto senza colpevoli. Ma se non è tardi per la giustizia, forse lo è per l’amore e per la vita. O forse no.

LA MIA PERSONALE RECENSIONE:

Ho da poco terminato anche questo libro che sotto alcuni aspetti è il vero capitolo definitivo della trilogia del male del bravissimo Costantini. Io, in verità, spero di leggere ancora qualche altra avventura di questo commissario che con la sua strafottenza e la sua perversa arroganza mi ha davvero rapita. Come anche negli altri libri, la trama è complessa e ben articolata; Costantini è un vero genio, e con astuta maestria è sempre riuscito a incastrare i fatti di cronaca più rilevanti accaduti negli ultimi sessanta anni con la vita e le vicissitudini di questo originale protagonista. Una scrittura semplice, fluida e coinvolgente, adatta a ogni tipo di lettore, se non a quelli un po’ più sensibili e romantici. Ogni passo di questo libro è simile a un salto nel vuoto, come del resto lo sono tutti i libri di Costantini. Non sai mai dove ti porterà, dove la sua mente assolutamente brillante riesce a spingerti per affrontare insieme ai personaggi prove e viaggi che alla fine lasciano il segno, arricchiscono, allargando la visione che si ha della vita, e mentre tutti i nodi ingarbugliati delle sue storie man mano si sciolgono, ti ritrovi alla fine, stremato, ma mai sazio. Questa è la sensazione che provo ogni volta, la stessa che provai quando cominciai a leggere, per caso, il primo libro della trilogia “Tu sei il male”. Divoravo le pagine con una bulimia mai provata perché Costantini ha un grande dono: spoglia i personaggi, apre le loro anime esponendole agli occhi del lettore, sviscera anche i più intimi pensieri, le più spudorate vergogne e li da in pasto con un sottile ed elegante sadismo. Ogni debolezza diviene punto di forza che amplifica lo spessore di ogni sua opera, perché rappresenta l’uomo in tutte le sue debolezze, smontando virtù e valori per divenire semplicemente umano. Quando un autore riesce a fare questo per me è eccellenza.



Le recensioni della rosa
Cinzia Fiore Ricci

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